26 – 29 Maggio 2022 ✴ Ome
✦ IL PROGETTO
✦ LABORATORIO SONORO
✦ MOSTRA
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Line Culture per il Festival del Fumetto del Marciapiede
LAVORARE AI MARGINI
Per il Festival del Fumetto del Marciapiede, Line Culture ha curato un laboratorio intitolato Da cosa nasce cosa e una mostra, Osservatorio. Primi passi per nuovi immaginari. Lavorare su Ome ha significato estendere il concetto di cultura, andando oltre le istituzioni tradizionali, per abbracciare "tutte le forme simbolicamente e semanticamente organizzate della convivenza". Per noi, lavorare su Ome ha anche significato operare ai margini— quelli della provincia — che per noi rappresentano possibilità e apertura.
Lavorare ai margini significa occuparsi dei vuoti, che possono essere di natura sociale, culturale, politica, ambientale ed economica. Come spiega bell hooks, il margine non è “privazione, ferita o desiderio insoddisfatto,” ma “luogo di resistenza.” È agire nelle fratture. E agire nelle fratture significa poter creare nuovi immaginari, strumenti che ci permettono di riconsiderare ciò che ci circonda, partendo dallo spazio materiale e immateriale.
Da cosa nasce cosa
LABORATORIO SONORO
Dal verde alla pietra. Dal silenzio al rumore.
Girovagando senza meta tra le strade di Ome, ci siamo imbattutə in oggetti, strutture e spazi apparentemente abbandonati e inutilizzati. Esplorando, abbiamo riflettuto sul riuso creativo e ricreativo di questi luoghi, con l'intento di attivare e riattivare il territorio. Ci siamo chiestə cosa significasse attraversare Ome con occhi forestieri, e abbiamo sentito la necessità di proporre un viaggio sonoro che potesse stabilire un contatto con le persone e il paese. Il workshop, intitolato Da cosa nasce cosa, è stato un viaggio sonoro collettivo che ha avuto inizio nel centro abitato e si è concluso al Maglio di Ome.
Il laboratorio si è svolto sotto forma di una sound walk (passeggiata sonora) della durata di 50 minuti, suddivisa in tappe, durante le quali sono stati proposti diversi approcci al suono, naturale e artificiale. Durante il percorso, sono state poste delle domande che hanno agito da ‘attivatrici’ per la costruzione di nuovi immaginari. Al nostro arrivo al Maglio, abbiamo registrato i suoi suoni, che sono poi stati caricati sulla piattaforma soundwalkandcreate. In questo modo, abbiamo creato il primo immaginario.
L’obiettivo del laboratorio è stato quello di creare empatia con lo spazio del paese, immaginare oltre ciò che si percepisce e cambiare la finestra da cui si guarda il mondo. Solo guardando dal margine, dalla frattura, si può trovare un nuovo valore nelle cose.
Osservatorio. Primi passi per nuovi immaginari
MOSTRA
All’interno dello spazio adiacente della Biblioteca di Ome, abbiamo curato una mostra fotografica con le opere dell’artista emergente Chiara Sacco. Insieme a noi, Sacco ha esplorato Ome, guardando il paese con occhi estranei e curiosi, quasi come se fosse un bambino, affrontando ogni angolo con immaginazione. Ha catturato dettagli, aperto spiragli e mostrato Ome da una prospettiva diversa, al di fuori della quotidianità, cercando di afferrarne l’essenza e le possibilità nascoste.
La scelta di collocare la mostra all’interno dello spazio abbandonato adiacente alla Biblioteca ha avuto un significato preciso: incarnare la teoria, tradurla in pratica, e presentarla come un nuovo immaginario. Questo spazio, chiuso al pubblico da decenni, ha accolto non solo i residenti di Ome, ma anche visitatori da fuori, diventando così un luogo nuovo e ibrido.