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Museo Immaginario

16 Dicembre 2024 ✴ Brescia




Spazio Pubblico e Cultura Contemporanea


Il “Museo Immaginario” è innanzitutto uno spazio. Uno spazio dedicato a preservare l’immaginario e a innestare riflessioni e dialoghi sul senso che noi diamo allo spazio pubblico.

Il concetto alla base del “Museo Immaginario” trae ispirazione dalle profonde riflessioni di Ugo La Pietra, Leslie Kern e Mark Fisher sulla città, lo spazio pubblico e la cultura contemporanea. La Pietra, con la sua attenzione al design urbano partecipativo, Kern, con la sua analisi critica delle dinamiche di genere nello sviluppo urbano, e Fisher, con il suo focus sulla cultura e il capitalismo, contribuiscono a plasmare un progetto che mira a mettere in discussione la percezione tradizionale dei musei e a democratizzare l’accesso alla cultura.


Locandina Museo Immaginario

Il “Museo Immaginario” si propone come una piattaforma inclusiva che rompe le barriere tra l’arte e il quotidiano, portando espressioni creative direttamente nelle strade e nelle piazze del quartiere. L’intervento artistico si ispira alla diversità e all’identità del quartiere, promuovendo la partecipazione attiva degli abitanti attraverso uno spazio installativo immaginifico.

Il “Museo Immaginario” non è solo un’occasione per fruire di arte e cultura, ma anche un veicolo per stimolare il dialogo e la riflessione sulla trasformazione urbana.


 

Le mirabolanti avventure di Sylvia O'Flowe


Sylvia O’Flowe, una botanica irlandese con una passione instancabile per le piante, si trova a Milano in attesa di prendere il treno per Venezia per partecipare a un importante convegno “Plants and cities: a future together”. Tuttavia, a causa di una mancata coincidenza del treno, Sylvia si ritrova bloccata a Brescia per cinque ore. Decide di rendere quest’inaspettato intoppo un’opportunità per esplorare un luogo nuovo. Uscendo dalla stazione, Sylvia si dirige verso il quartiere Don Bosco, attratta dalla sua atmosfera tranquilla e accogliente. Con il suo taccuino in pelle regalatole dalla nipote, Sylvia si immerge nell’esplorazione del quartiere. Rimane incantata dalle foglie delle piante riconoscendo con entusiasmo ogni varietà che incontra nel suo cammino.


In un caldo pomeriggio autunnale, Sylvia si rifugia nella biblioteca del quartiere. Lì, tra gli scaffali di libri e il profumo di carta antica, continua a scrivere e annotare le sue osservazioni sulla flora locale. La bibliotecaria, colpita dalla sua passione, le suggerisce di visitare il bar accanto, dove spesso si incontrano gli anziani giardinieri del quartiere. Il tempo scorre rapidamente, e prima di ripartire per la stazione, Sylvia si dirige al Parco Gallo, dove si sdraia su una panchina sotto il timido sole autunnale. Immersa nella quiete del parco, Sylvia apprezza la bellezza della natura circostante. Prima di lasciare Don Bosco, Sylvia raccoglie alcune foglie caratteristiche del quartiere, ciascuna con la sua storia. Decide di portarle con sé a Venezia.


Nel museo immaginario sono raccolti tutti gli oggetti, le foglie e gli appunti che Sylvia O’Flowe ha raccolto durante quella strana giornata autunnale.





Progetto a cura di Line Culture

In collaborazione con Spazio Lampo


Fotografie: ©Raju Berengo

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